Il nome di Dio (Esodo 3,1-14)
Riflessioni per il culto del 3 febbraio 2019 nella chiesa valdese di Marsala
Quand’ero ragazzo – avrò avuto circa 10 anni – mi capitò un fatto strano. Mi è ritornato in mente mentre riflettevo su questo brano dell’Esodo. Abitavo in una casa di campagna in una zona ove c’erano soltanto altre quattro o cinque case nel raggio di cento metri. Ero nel giardino e mia nonna veniva verso di me nel vialetto. Mi superò, arrivò al cancello e cominciò a gridare “ Maria! Maria!” “Chi stai chiamando, nonna?” “ Tua sorella, che è dalla vicina” “ Ma non si chiama Maria! E la guardavo preoccupato.
IL GENOCIDIO NON E’ (SOLO) UNO STERMINIO DI MASSA
(intervento alla celebrazione della GIORNATA DELLA MEMORIA. promossa a Marsala dall’Associazione Arcobaleno e dalla chiesa Valdese il 25 gennaio 2019)
La giornata della memoria non riguarda il passato. Il passato, oggi, è qui, presente. La giornata della memoria non riguarda le vittime. Le vittime sono morte o sono sopravvissute con immensa fatica, come Primo Levi e Liliana Segre; e sono oggi qui, presenti.
La giornata della memoria riguarda i persecutori, gli aguzzini, gli annunciatori di una società di suprematisti ( come quelli del Ku-Klux-Klan), di superiori, di perfetti, di padroni, i cultori del dominio sugli altri, i sadici, gli pseudo scienziati (come il dottor Mengele), tutti costoro non sono morti. Sono tra di noi.
Era di sabato!
Gli venne dato il libro del profeta Isaia da leggere! Si fece silenzio nella Sinagoga! L’aria era immobile! Lo Spirito Santo su di lui! Gli occhi di tutti … fissi su di lui, mentre pronuncia le parole di grazia! …………. Le parole riecheggiano come suono armonioso: ogni sillaba ... musica!
Niente è più lo stesso, da quell’istante! Le promesse di Dio sembrano prendere corpo e pienezza in Gesù! È di sabato, lo shabbat ebraico, ma è lo shabbat universale che si rivela, il dì della grazia, l’anno accettevole del Signore!
Oggi si è adempiuta...
“Lo Spirito del Signore è sopra di me;perciò Egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunciare la liberazione ai prigionieri,e ai ciechi il recupero della vista;a rimettere in libertà gli oppressi,a proclamare l’anno accettevole del Signore”.(Luca 4, 18-19, cf. Isaia 61, 1-3)
Era il momento: Gesù chiuso il libro e resolo all’inserviente si mise a sedere e gli occhi di tutti erano puntati su di lui.
Non volava una mosca, il tempo era come sospeso.
Finalmente inizia a parlare. Dice: “Oggi”, “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi udite”.
Saggezza cristiana
SERMONE DI DOMENICA 20 GENNAIO 2019 nella chiesa valdese di Marsala
TESTO : ROMANI 13,9-16
Comincerei questa breve riflessione dall’ultima frase : NON VI STIMATE SAGGI DA VOI STESSI. E che significa? Proviamo a immaginare uno che considera se stesso essere un “saggio”: va pensando “ lasciamoli discutere, tanto alla fine dirò la mia, e tutti l’accoglieranno. Io vedo più in profondità di chiunque altro; Io sono in grado di guidare questo gruppo di entusiasti, che però non sanno che direzione prendere; chi non mi dà ragione, certamente sbaglia, o è arrogante o è stupido; ti ringrazio, Signore, poiché mi hai dato la saggezza…” e si potrebbe continuare ancora. Ognuno di voi che ascolta, se ci pensa bene, ha incontrato almeno uno che corrisponde a questo ritrattino.
Un culto razionale/spirituale
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto razionale (spirituale). Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Cari Fratelli e Sorelle,
«la Parola è diventata carne ed ha abitato per un tempo (lett.: «ha piantato la tenda») in mezzo a noi, piena di grazia e di verità» – questo è il racconto di Natale secondo l’evangelista Giovanni. Come vedete, qui non ci sono i cori angelici di notte, non ci sono i pastori con le loro greggi, non c’è la stalla e la mangiatoia, non c’è neppure il bambino che nasce, e neppure Maria e Giuseppe (almeno Maria ci dovrebbe essere!), non c’è l’angelo Gabriele, né Elisabetta né Zaccaria, né Simeone né Anna, non c’è la stella cometa, non ci sono i Magi d’Oriente, non c’è Erode e la fuga in Egitto – insomma non c’è nulla di quello che sentiamo raccontare e noi stessi raccontiamo a Natale, tanto che qualcuno potrebbe pensare che in Giovanni il Natale non c’è; invece c’è, ma non il racconto, bensì il significato del Natale, che è tutto racchiuso e riassunto in queste cinque paroline: «la Parola è diventata carne».
L’Intruso
Testi: Luca 1,26:38 - Luca 2,34:35 e 1Giov. 4,18
“L’intruso” è come un lampo che squarcia il cielo ed ingravida di pioggia le nuvole. È come la sferzata di un vento gagliardo che toglie il respiro, che impone un cambiamento di direzione, che mette in pericolo l’equilibrio e lascia senza difese, senza appoggi conosciuti.
L’intruso procura una frattura, una faglia nell’ordine prestabilito, producendo crisi.
La paura è senza dubbio la prima risposta alla sollecitazione dell’intruso, ma, di certo, non può essere quella definitiva.
Secondo il racconto evangelico di Luca, uno sconosciuto si intrufola di soppiatto nella cameretta di una ragazza, Maria, a Nazareth di Galilea.